“MOLFETTA CITTA’ CARDIOPROTETTA” nuova progettualità con uso della tecnologia avanzata

TRASFORMAZIONE DELLA CARDIOPROTEZIONE CON USO DELLA TECNOLOGIA AVANZATA NELLA CITTA’ DI MOLFETTA

I progetti di cardioprotezione, non sono più quelli che si intendevano fino a prima dell’approvazione della legge 116/2021, e di fatto non basta più acquistare, posizionare un DAE e formare un gruppo di persone.

Arrivati a questo punto dobbiamo proprio parlare di  “progetto di cardioprotezione a 360° ”. Dobbiamo parlare di “equidistanza”, di “efficienza ed efficacia” degli apparecchi, di “formazione/addestramento”, di “tempi di intervento”.

Ma cosa vuol dire tutto questo?

Prendendo spunto da un articolo del dr. Marco Squicciarini esperto presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’affidamento del servizio di Cardioprotezione,  che parlava proprio del nuovo concetto di cardioprotezione ad esempio, “La città di Seattle”.

Leonard Cobb e la visione”

Nei primi anni ’70 un cardiologo americano di nome Leonard Cobb, professore di Medicina Interna all’Università di Washington e Direttore della divisione di Cardiologia dell’Ospedale di Seattle importò negli USA, nella città Seattle, un modello che aveva testato con i suoi occhi a Dublino pochi mesi prima. Vedendo come la “catena del soccorso” che funziona era “tanto forte quanto era forte il suo anello più debole”, e su questo principio fece diventare Seattle un esempio globale di riduzione della mortalità.

Infatti lo stesso cardiologo nel 1972 fu il primo ad impostare un programma di addestramento della popolazione ( Medic-ONE) alla rianimazione cardiopolmonare: nei primi due anni di attività del progetto insegnò ad oltre 100.000 cittadini le manovre di RCP. Da quel momento Seattle divenne il punto di riferimento di tutti i sistemi di emergenza medica pre-ospedaliera.

“L’importanza della Formazione BLSD”

Da allora sono passati quasi cinquant’anni ed a Seattle la mortalità ha un indice bassissimo rispetto a tutti i luoghi del mondo perché è stata organizzata una formazione a tappeto di tutta la popolazione e ci sono DAE in quasi ogni edificio e punto strategico della città (vedi anche la città di Piacenza).

Da qui si evince che la formazione BLSD a più persone possibili che, iniziano un massaggio cardiaco in tempi rapidissimi, con l’ausilio del DAE subito pronto (vedi esempi di alcuni sportivi defibrillati nei tempi giusti con esito positivo) nei primi 3-4 minuti dall’arresto ha evidenziato una buona percentuale di successo della rianimazione (80% circa).

 

Un vero e proprio salto culturale, che ha cambiato la vita di tante persone. In Italia con l’introduzione della legge 116/2021 (così detta legge Mulè dal suo primo firmatario)  ha proprio questo intento, ovvero abbattere le morti prevedibili da arresto cardiaco.

La città di Molfetta è proprio allineata in questo senso, infatti già dal 2019 (anno in cui ha iniziato il progetto di cardioprotezione) ha visto il posizionamento di defibrillatori di pubblico accesso nei punti cardini della città e la formazione di oltre 500 cittadini alle manovre di rianimazione cardio polmonare.

Un progetto sempre più in evoluzione con i tempi, infatti,  da ora in poi non sarà più possibile posizionare DAE qua e là, ma si dovrà seguire un vero e proprio protocollo di cardioprotezione, realistico,  che possa davvero essere “responsivo” in ogni momento e con risultati concreti.

Proprio in queste settimane, con molto piacere e soddisfazione, la nostra cooperativa sociale PROGETTO ASSISTENZA impegnata in ambito sociale, formativo e cura da ormai tantissimi anni sul territorio molfettese, ha avuto l’affidamento della gestione del servizio di cardioprotezione, che oltre a posizionare DAE sulla base delle attuali linee guida in materia di cardioprotezione, si farà capo della manutenzione e controllo costante di tutti gli apparecchi DAE di pubblico accesso presenti sul territorio.

Questo perché, avere molti defibrillatori presenti nella propria città non sempre è sinonimo di sicurezza, ma un progetto, per essere sicuro dev’essere efficiente ed efficace in ogni minuto della giornata (vedi ad esempio tante città con DAE di pubblico accesso presenti ma con elettrodi scaduti, batterie esaurite e teche inguardabili per le intemperie e/o sporcizie).

Pertanto noi come professionisti nel settore da anni, svolgiamo questa missione a protezione del valore della vita umana al passo con i tempi in cui viviamo.

Ovviamente tutto il lavoro svolto fino a qui dal 2019 non sarà invano, ma giustamente mantenuto con l’implementazione della nuova tecnologia di telecontrollo (vedi ultimi DAE posizionati dal 22 marzo u.s.)

Sarà nostra mantenere le postazioni PAD funzionanti ed efficienti,  ripristinando tutto ciò che andrebbe sistemato, mappando ancora una volta i DAE presenti, assicurandoci dell’avvenuta denuncia alla centrale operativa 118 (come da normativa di legge 116/2021) e che tutti gli apparecchi dovranno essere corredati di idonea segnaletica per l’individuazione del dispositivo (segnaletica stradale).

Noi come professionisti del settore continueremo su questa strada con un progetto di cardioprotezione all’avanguardia, che vede attori prima di tutto i tanti imprenditori locali che fino ad oggi hanno contribuito alla crescita del progetto stesso, all’amministrazione Comunale che, partendo dal Sindaco e all’assessore Roselli in prima linea  e a tutta la giunta hanno sempre creduto  in questo progetto dando fiducia a quello che facciamo per il bene della salute dei cittadini.

Il progetto prevede un aumento notevole della formazione e certificazione BLSD a partire dagli addetti comunali, alla polizia locale, agli imprenditori, agli insegnanti e a tantissimi cittadini oltre che a progetti di sensibilizzazione della tematica, portando il primo soccorso nelle scuole perché è proprio dalle nuove generazioni che si ha il vero cambiamento sociale e la vera protezione.

Chiamatelo quindi se volete…un grande cambiamento sociale in atto da cui non si tornerà indietro…per fortuna per la protezione dei cittadini perché la salute è il bene primario da difendere.

 

 

Il direttore
dr. Ignazio de Iudicibus
ente di formazione
PROGETTO ASSISTENZA scs